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La Roma è viva ma ancora non convince

14 Ottobre 2022   Mauro Giansante

In Spagna finisce 1-1, Belotti ritrova il gol e Camara entra bene fornendo l'assist al Gallo. Anche Mou sorride di più


Belotti Camara, la Roma acciuffa il Betis

Prosegue la marcia del gol in Europa. Dal 2018 i giallorossi vanno sempre a segno. Tra lo Special One e Pellegrini, invece, arriva il quarto pareggio negli scontri in panchina

Fatti, non alibi

Non è abituato a fare turn-over, Mourinho. Lo sappiamo. Ma il momento lo impone. Lo stellare mercato estivo non è mai riuscito a decollare. Prima, quasi subito, Wijnaldum. Poi Celik, ora Dybala. E in più anche tanti altri. Da Kumbulla a El Shaarawy, passando per Karsdorp e Zaniolo. Tante assenze, come per tutti per carità. Non una scusante, lo scriviamo sempre e lo sa anche JM. Ma un fatto.

Così come i fatti dicono che in campionato i numeri (e le prestazioni con Atalanta, Monza, Salernitana) sorridono ai capitolini in una corsa che dirà molto di più da gennaio per via dei rientri dal Mondiale in Qatar e di tanti recuperi dall'infermeria: la Juve (ma anche lo stesso Milan), su tutte, ne sa qualcosa.

In Europa, invece, la quadra manca anche nella classifica. Adesso servono due vittorie con Ludogorets e Helsinki per andare avanti, seppur piazzandosi secondi nel girone. A pesare è la gara di Razgrad, molto più della doccia gelata dell'Olimpico di otto giorni fa. Che è stata, tra l'altro, immeritata. Nel doppio confronto con gli andalusi sarebbe stato più giusto uscirne con due punti, almeno. Sono parse eccessive le lodi generali alla squadra bianco-verde, brava sì a palleggiare ma ridotta solo ai tentativi da fuori e nulla più.

Belotti-Camara, da seconde linee a nuovi protagonisti

Ieri, intanto, bene Belotti e Camara, segno che anche dalle "seconde" linee Mourinho può pescare trovando valide alternative anche per gare pesanti, dai punti preziosi. Possono, devono, aiutare in questa fase delicata che porterà allo stop per il campionato del mondo.

E insieme a loro dovrà essere coinvolto di nuovo Bove, altrimenti che si è decisa a fare la sua permanenza? Rientrato anche El Shaarawy, il problema per Kumbulla riscontrato prima del match del Benito Villamarin non dovrebbe tenerlo fuori con la Sampdoria.

E mentre Pellegrini ricerca la condizione della scorsa stagione, per Matic serve un po' di riposo vista la prestazione poco lucida di Siviglia. Abraham ha bisogno dell'episodio a favore per sorridere, di nuovo. Perché l'impegno non manca mai, ci mancherebbe. Sull'accoppiata con il Gallo serve, invece, tempo per capirne la fattibilità. La solidità difensiva, al netto di tutto, rimane ancora un fattore. Il gol subito è troppo frequente ma la tenuta c'è sempre (tranne a Udine) e gli errori all'origine derivano da altro.

Le chiavi per aprire la porta avversaria

Da cosa? Tutto si collega. A mancare sono ritmo, fluidità di manovra e cattiveria offensiva. Mancano gli sprint di Spinazzola e Zaniolo, i guizzi del Sette giallorosso. Mancano i gol: a calcio se segni giochi meglio e fai parlare di te in maniera diversa. Troppi, poi, i tocchi semplici sbagliati. Segno di poca serenità, di poca convinzione e sintonia reciproca.

Questa Roma sembra accontentarsi, appare ancora ignara del proprio potenziale. Forse sta tutto nella testa e nel collegamento con i piedi. Come ha indicato Mourinho all'ex Olympiakos in allenamento mercoledì. Parlare di cambi di modulo forse è velleitario, anche se servirebbe più densità in mezzo al campo. Mentre nel contesto non manca niente. La fiducia della tifoseria non accenna ad abbassarsi, il progetto stadio avanza con sempre più frequenti aggiornamenti. Adesso la quarta marcia va messa sul campo perché i bilanci cominciano a pesare. I margini e il tempo ci sono tutti.

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