L'argentino non trova la via della rete ormai da più di un mese. Sicuramente il suo atteggiamento in campo non è da mettere in discussione, ma alla squadra servono le sue prodezze per recuperare il terreno perso e scalare la classifica.

L'Inter ha più di un problema da risolvere e tra questi sicuramente c'è la scarsa incisione sottoporta. Il reparto avanzato è in difficoltà, complice l'assenza prolungata di un top player come Lukaku. Ai problemi fisici di 'Big Rom', si aggiunge però il digiuno di Lautaro Martinez, il quale non segna dal 30 agosto contro la Cremonese, dunque da 38 giorni. Non a caso, nelle 7 partite in cui il Toro è rimasto a secco, i nerazzurri hanno rimediato 4 sconfitte realizzando appena 7 reti. Un dato preoccupante, su cui tutti devono riflettere e soprattutto lavorare per mettere l'argentino nelle condizioni di tornare a violare le porte avversarie con una certa frequenza.
Impegno e disponibilità mai in discussione, ora deve sbloccarsi
Vero è che Lautaro sta trainando la carretta da inizio stagione e non si può dire assolutamente nulla sul suo atteggiamento in campo: corre, lotta su ogni pallone, non si tira indietro neanche se accusa un problema fisico, come successo nel vittorioso match di martedì contro il Barcellona. A tutto ciò deve assolutamente aggiungere la continuità realizzativa, altrimenti per la compagine nerazzurra diventa difficoltoso recuperare il terreno perso in questo avvio di stagione. Non è la prima volta che il giocatore si blocca: infatti è successo già durante la scorsa stagione, fra il 12 gennaio e il 4 marzo, ovvero fra la Supercoppa Italiana contro la Juventus e la Salernitana in campionato. In mezzo, dieci partite senza gol. Nonostante questi lunghi momenti di astinenza, ha stabilito comunque il suo record di reti in una singola annata, ben 25, a dimostrazione di una crescita costante da quando è arrivato in Italia.
In Champions League non riesce ad incidere
Diverso il discorso in campo europeo: in Champions League l'ex Racing Avellaneda è riuscito ad essere determinante sono in una stagione. Nel 2019-20, al primo anno di Conte, ha trovato la gioia personale 5 volte in 6 match disputati. In ciascuna delle due annate successive ha realizzato appena 1 gol, mentre quest'anno è ancora a secco dopo l'andata della fase a gironi. In totale fanno 7 reti in 26 presenze. Un incredibile dato di fatto: nella massima competizione Uefa, il 25enne originario di Bahia Blanca non riesce ad incidere come in Italia. I flop della 'Beneamata' fuori dai confini nazionali sono sicuramente collegati anche alle sue prestazioni negative.
Inzaghi studia un piano B: avanzano Mkhitaryan e Calhanoglu?
In un attacco già orfano di Romelu Lukaku e Joaquin Correa, l'impiego costante di Lautaro Martinez diventa imprescindibile, specialmente in due trasferte ostiche come quelle di Reggio Emilia e Barcellona. Allo stesso tempo, non si può di certo rischiare di sollecitare troppo il corpo dell'argentino, considerato il recente affaticamento accusato dopo la Roma. Secondo quanto riportato da Tuttosport, Simone Inzaghi, se tra oggi e domani dovesse percepire in lui evidenti segni di stanchezza, potrebbe pensare di varare un piano B contro il Sassuolo: 3-5-1-1 con Mkhitaryan a supporto di Dzeko o 3-4-2-1 con Calhanoglu alto al fianco dell'armeno. Precisiamo che per l'anticipo di domani al 'Mapei Stadium', l'allenatore piacentino convocherà due giovani della Primavera: Valentin Carboni (classe 2005) e Dennis Curatolo (classe 2004).