Lo svedese ha parlato della sua esperienza al Tottenham, in relazione al suo passato in Serie A.

Dejan Kulusevski si racconta in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, con uno sguardo al suo passato bianconero, e al presente rappresentato dagli Spurs guidati da Antonio Conte.
Lavoro e condizione
Con una velata critica alla Juventus e al campionato italiano, l'esterno svedese sottolinea i suoi cambiamenti a livello fisico dall'arrivo in Inghilterra : " Al Tottenham il mio corpo è cambiato, grazie soprattutto agli esercizi in palestra, in pochissimo tempo. Si lavora moltissimo tutti i giorni, e meglio di quanto facessi in Italia. Amo come ci alleniamo a Londra e di sicuro il merito è del nostro tecnico". Parole forti, che, di questi tempi, in casa Juve suonano di un disco rotto. Da De Ligt, passando per Zakaria, e arrivando appunto allo svedese. Le dichiarazioni su una preparazione fisica non all'altezza, e uno stile di gioco poco propositivo, sono diventate ormai all'ordine del giorno. Colpa di Massimiliano Allegri, o dell'intero movimento calcistico italiano?
Conte e Allegri: due modi diversi di intendere calcio
"Sono diversi? Onestamente sì. Non voglio dire che uno sia meglio dell'altro, perché ho grande rispetto sia per Allegri che per Conte, ed entrambi hanno vinto tanto in carriera. A livello di lavoro e di idea di calcio, però, sono completamente diversi". L'esterno svedese, quindi, seppur con il massimo rispetto, non le manda a dire al suo ex allenatore. Sembra chiaro come, sotto la guida di Antonio Conte, i miglioramenti dei giocatori rappresentino la pura normalità, mentre, almeno a detta degli stessi, dalle parti della Continassa si fatichi a trovare la migliore condizione fisica e tattica. La differente intensità tra Premier League e Serie A non è certo una sorpresa, ma, oggi, anche gli allenatori italiani, sembrano essersi aggiornati. Milan e Napoli su tutti, rispettivamente guidati da Pioli e Spalletti, a livello di intensità, sembrano essersi avvicinati tremendamente ai canoni del campionato inglese. Grazie alle idee, ma soprattutto a una preparazione atletica di tutto rispetto. Una preparazione che, sotto l'ombra della Mole, dettata dalle direttive di Massimiliano Allegri, non si può definire altrettanto redditizzia. Infortuni e tenuta nell'arco dei novanta minuti dalla Vecchia Signora, infatti, parlano chiaro.