Altra prestazione convincente da parte degli azzurri, questa volta al Maradona davanti ai propri tifosi. Sugli scudi l'esterno georgiano che illumina la serata azzurra con una doppietta da applausi. Ottima anche la prova di Osimhen, ormai sempre più leader della squadra.

Il Napoli si conferma la squadra più in forma del nostro campionato in questo inizio di stagione: dopo la cinquina dell'esordio contro il Verona, arriva un poker contro il Monza di Berlusconi e Galliani alla luce di un match praticamente mai in discussione. Gli azzurri si trovano in testa alla classifica, a punteggio pieno come l'Inter di Inzaghi, ma con una migliore differenza reti, 9 realizzate e appena 2 subite. La squadra ha mostrato ancora una volta solidità a livello difensivo e ottime trame d'attacco, laddove il tridente è stato più volte innescato da un centrocampo in forma smagliante. Bisognerà però vedere come se la caveranno i ragazzi di Spalletti in match più ostici, a partire da quello di domenica prossima all'Artemio Franchi contro la bella Fiorentina di Italiano.
Kvara più Kim: ancora determinante il fattore 'kappa'
Non c'era un modo migliore di presentarsi davanti ai propri tifosi, nella prima gara ufficiale giocata in casa. Kvaratskhelia si è preso le copertine di tutti i giornali realizzando due reti splendide. La prima è sembrata una sorta di omaggio all'ex capitano Insigne, un tiro a giro dai 25 metri con tanto di 'bacio' al palo interno. La seconda invece in diagonale da dentro l'area dopo aver mandato al bar con una finta il suo diretto marcatore. Sempre al centro del gioco, pronto a creare superiorità con dribbling e accelerazioni impressionanti. Ha fatto schizzare alle stelle l'entusiasmo del tifo partenopeo, anche grazie ad un record personale: è il primo giocatore della storia del club ad aver segnato tre gol nelle prime due partite con la maglia azzurra. Anche l'altro nuovo acquisto, il difensore sudcoreano Kim, ha sfornato un'ottima prestazione, aiutando la squadra a mantenere la porta inviolata e trovando la gioia personale nelle battute finali del match con un colpo di testa su azione d'angolo. Sta dimostrando di essere pronto a sostituire Koulibaly, il quale tra l'altro, per uno scherzo del destino, si è reso protagonista in negativo nella sconfitta di sabato del suo Chelsea in casa del Leeds: prestazione horror ed espulsione per somma di ammonizioni.
Osimhen nuovo leader azzurro
In questi primi due match è emersa una nuova versione del centravanti nigeriano, più sicuro di sé, sempre pronto a rendersi pericoloso e soprattutto a trascinare i suoi compagni con il suo carattere, tanto da motivarli e incitarli anche dopo la sua sostituzione. L'intesa con Kvara migliora sempre di più e se trovasse quella continuità fisica che gli è mancata nelle scorse annate, potrebbe tranquillamente diventare un'autentica macchina da gol. A fine gara lo stesso giocatore, ai microfoni di Dazn, ha dichiarato: "Sono molto contento di questa partita e orgoglioso di come la squadra l'ha interpretata dal primo all'ultimo minuto". Luciano Spalletti sarà senza dubbio contento di poter contare anche sulla sua leadership all'interno dello spogliatoio.
Zielinski & co.: il centrocampo funziona alla perfezione
Detto dell'attacco, c'è un altro reparto che sta funzionando davvero bene, ovvero il centrocampo. Lobotka ricopre un ruolo importantissimo nel gioco azzurro: regista sempre pieno di idee, preciso e illuminante con passaggi chiave che innescano puntualmente azioni interessanti. Accanto a lui Zambo Anguissa, pronto a dare una mano in fase di copertura grazie al suo fisico imponente e capace anche di rendersi utile in proiezione offensiva con strappi centrali come quello in occasione del gol di Osimhen. A loro due si aggiunga un Piotr Zielinski completamente rinato. Gli inserimenti e la tecnica del polacco sono mancati tantissimo agli azzurri l'anno scorso. Dopo il gol all'esordio, ecco ieri un'altra prestazione maiuscola condita da due assist. Non dimentichiamo in panchina le valide alternative Ndombele, Elmas e Gaetano. In un reparto così ben rodato, si può sicuramente fare a meno di Fabian Ruiz.