Se i nerazzurri continuano a vincere nel tentativo di recuperare il terreno in campionato, grande merito va dato al tecnico piacentino, troppo spesso criticato dai tifosi in questo avvio di stagione.

Nelle ultime 5 partite tra Serie A e Champions League, l'Inter ha collezionato 4 vittorie e 1 pareggio. Un buon ruolino di marcia, dopo un avvio di stagione davvero complicato. Simone Inzaghi si è rimboccato le maniche, cercando di correggere ogni aspetto negativo. Missione riuscita dal punto di vista mentale ed offensivo, mentre ci sono ancora delle lacune da colmare a livello difensivo. Lo ha fatto con la tenacia tipica di chi sa venire a capo dei momenti avversi, senza lasciarsi sopraffare dalle critiche di chi lo voleva al più presto lontano dalla Milano nerazzurra. Un uomo resiliente alla guida di un gruppo molto unito.
Esultanze ridimensionate e tanto lavoro
Ciò che è balzato agli occhi nelle ultime uscite dell'Inter, sono state le reazioni dell'allenatore piacentino dopo i gol. Niente più corse pazze verso i suoi ragazzi e urla liberatorie. Al contrario, si sono visti pugni alzati al cielo in segno di vittoria e abbracci dopo il triplice fischio. Esultanze ridimensionate e gioia esternata senza esagerazioni solo nelle interviste post gara. A chiunque verrebbe spontaneo reagire in qualche modo, dopo una vittoria agguantata in extremis, al termine di una partita al cardiopalma come quella andata in scena sabato sera in casa della Fiorentina. Eppure 'Simone il Bello ', ormai stremato per le energie spese, quando Mkhitaryan ha siglato il definitivo 3-4, si è seduto in panchina in attesa della fine. Preferisce lavorare a testa bassa, viste le difficoltà evidenti incontrate dai suoi ragazzi finora. Sa di non doversi vantare e mettere da parte quanto di buono fatto l'anno scorso. Lì davanti corrono, ma i nerazzurri sono tornati, guidati ottimamente dall'ex Lazio.
'Nick' & 'Lauti' i suoi uomini di fiducia
Due ragazzi, entrambi nati nel '97, stanno trascinando la 'Beneamata ' a suon di prestazioni e reti pesanti. Stiamo parlando di Nicolò Barella e Lautaro Martinez, diventati ormai uomini di fiducia di Simone Inzaghi. Nelle ultime 3 partite hanno prodotto 7 gol e 3 assist, contribuendo nel portare a casa 6 punti in campionato, oltre al fondamentale pareggio contro il Barcellona. Sono i giocatori più in forma al momento e soprattutto dai loro piedi passano le sorti della stagione interista. Una coppia insolita, in attesa del ritorno in campo di Romelu Lukaku, designato partner d'attacco dell'argentino. Affrontare i prossimi impegni con 'Nick' & 'Lauti' così ispirati è sicuramente un vantaggio: Viktoria Plzen e Juventus sono due match in cui è vietato sbagliare.
Pronto ad eguagliare José Mourinho in Champions League
Vincere contro la compagine ceca mercoledì a San Siro, vorrebbe dire centrare il primo obiettivo stagionale. Non si tratta di un trofeo, bensì della qualificazione agli ottavi di Champions League per il secondo anno di fila, con una giornata d'anticipo. Un traguardo fondamentale e per nulla scontato, considerato il girone di ferro con Bayern Monaco e Barcellona. L'ultimo allenatore nerazzurro a riuscirci fu José Mourinho, il che significherebbe eguagliare una leggenda della recente storia del club. Impossibile fare paragoni con il portoghese eroe del 'Triplete ', tuttavia il tecnico piacentino riuscirebbe lì dove illustri predecessori come Spalletti e Conte hanno fallito.