Non sempre i CT convocano in nazionale i giocatori che meglio hanno reso durante la stagione. Altre volte, alcuni giocatori vengono scelti perché sono jolly, uomini-spogliatoio e porta fortuna.

Con il Mondiale ormai al suo via, andiamo a scoprire i giocatori più preziosi, stelle impossibili da non convocare che per storia, rendimento e gesta sono amate e riconosciute come “talismani” in patria.
Franco Armani - Argentina
Talismano della Copa America vinta nel 2021, nonostante una sola presenza in Nazionale, Franco Armani non solo è diventato un idolo sul web, ma si è anche guadagnato una nuova convocazione con la Seleccion dopo i gloriosi anni al River. Miglior portiere al mondo? Alisson?! No. Franco Armani.
Dani Alves - Brasile
Uno dei Terzini Sinistri più forti della sua generazione, Dani Alves ha vinto tutto. Il brasiliano, in forza al Pumas, è riuscito a strappare la convocazione per la seleçao a 39 anni. Il suo impiego in campo sarà sicuramente ristretto, ma avere un uomo come lui in spogliatoio è un plus di cui il CT Tite non poteva privarsi. Entra a pieno tra i talismani in Qatar 2022.
Jan Vertonghen - Belgio
Maggior numero di presenze in Nazionale (139), capitano della generazione d’oro belga, elemento imprescindibile nell’11 che più volte ha flirtato con le coppe senza mai alzarne una. Dopo anni di onorato servizio al Tottenham, l’attuale Benfica, all’ultima fermata per vincere finalmente un titolo in Nazionale, ha ritrovato forma fisica e prestazioni di alto livello: il CT Martinez ringrazia.
Steve Mandanda - Francia
Alla voce dei convocati transalpini, il suo nome è immancabile ed immutabile, così come non può non esserci tra i talismani di Qatar 2022. L’ormai 37enne, ex portierone del Marsiglia, conta appena 32 presenze con la Francia, eppure non ha mai bucato un appuntamento importante. Terzo portiere agli Europei 2008, secondo di Lloris due anni dopo in Sudafrica, Europei 2012, 2016 e Mondiali in Russia 2018. Una certezza tra le riserve. Poteva mai mancare in Qatar?
Gareth Bale - Galles
Miglior marcatore gallese di tutti i tempi, tra i calciatori più forti della sua generazione e potenzialmente uno dei più forti della storia. A 20 anni, al Tottenham disintegra la difesa dell’Inter in Champions League, al Real vince la Decima da protagonista e svernicia Sergi Roberto in progressione per conquistare da solo la Copa del Rey. È mister 100 milioni, all’apice di una carriera luminosa che solo gli infortuni sceglieranno di limitare in maniera esponenziale. Gareth Bale perderà smalto e voglia nel corso delle stagioni. Il Real lo scaricherà e il golf diverrà il suo passatempo preferito. Ma non quando è la Nazionale a chiamare: recuperata per il rotto della cuffia la qualificazione in Qatar, Bale si è ripreso anche fisicamente ai Los Angeles FC, ritrovando quella passione assopita con l’incessare del tempo. Le speranze di qualificazione agli ottavi di questo Galles passeranno, se non unicamente, dal suo immenso talento.
Thomas Müller - Germania
Un savoir-faire tipicamente tedesco, con tratti e caratteristiche pure della Bavaria, Thomas Müller è il prototipo dell’uomo teutonico tipico, prestato al mondo del pallone e divenuto uno dei più importanti elementi della sua storia. 10 gol al Mondiale, un titolo di capocannoniere e una Coppa del Mondo vinta da protagonista lo elevano ulteriormente ad uno status di assoluta intoccabilità. L’onnipresente centravanti del Bayern Monaco sarà accompagnato dalle nuove leve tedesche, giovani in rampa di lancio al primo grande appuntamento iridato (vedi Sane, Moukoko e Musiala) e sarà chiamato a trascinare la propria Nazione il più in là possibile nella competizione. Gli anni passano (quarta partecipazione) e le generazioni cambiano: Thomas Müller, come una costante che lega il tempo, rimane sempre lì, inossidabile, come una quercia secolare che indica il cammino.
Yuto Nagatomo - Giappone
Dal 2008 ad oggi, Nagatomo ha indossato ben 137 volte la maglia del Giappone, totalizzando 4 gol e 28 assist. Ma non è l'unico contributo che ha portato ai samurai blu. Yuto è di fatto la stella della nazionale, anche grazie alla sua carriera internazionale che lo ha visto giocare all'Inter, al Marsiglia e al Galatasaray. In Qatar 2022 è il principe dei talismani.
Guillermo Ochoa - Messico
Memo è un’istituzione in patria, una sicurezza tra i pali della Nazionale messicana, difesa con orgoglio e onore da 17 anni. Già presente come terzo portiere ai Mondiali tedeschi del 2006, è due edizioni dopo che si rende protagonista con grandi parate ed interventi efficaci, aiutando il Messico a raggiungere gli ottavi di finale. Presente anche in Russia, Qatar per lui sarà probabilmente il canto del cigno, l’ultima grande danza per il proprio popolo.
Kamil Glik - Polonia
Vice-capitano della Nazionale, atleta polacco dell’anno 2017 e senatore di una compagine che ancora una volta si presenta ai nastri di partenza in piena categoria “possibile outsider”, Kamil Glik è un buonissimo mestierante della difesa, che soprattutto in Italia ha fatto le fortune di Palermo, Bari, Torino e attualmente Benevento. Già presente agli Europei 2016 ed ai Mondiali di Russia 2018 da titolarissimo della retroguardia, il 34enne è nuovamente pronto a mettersi in gioco in una grande competizione.
Pepe - Portogallo
Noto ai più come il “cattivo del gruppo”, Pepe è da sempre considerato tra i più forti e rocciosi difensori centrali che la Nazionale abbia mai schierato. Brasiliano, ma naturalizzato portoghese, Képler Laveran Lima Ferreira nasce calcisticamente nel Maritimo, ma è con il Porto che finisce sotto gli occhi di tutti. Impostosi al centro della retroguardia con abilità, astuzia ed aggressività fuori dal comune, Pepe ha vinto tutto nella sua carriera, legandosi al Real Madrid e conquistando il mondo. Al terzo posto per presenze (129), con la casacca dei lusitani, con la fascia di capitano al braccio per larghi tratti della carriera, è invece giunto al suo quarto Mondiale (ultimo, probabilmente), volenteroso di mettere l’ultimo tassello ad una vincente carriera, che già nel 2016 lo vide diventare Campione Europeo. Noi, per sicurezza, non vorremmo mai metterci nei panni degli attaccanti avversari.